Nessuna attenuante. "Famiglia cristiana", il settimanale dei Paolini sferza
duramente il governo e con bruciante ironia attacca il «presidente spazzino»
e le misure sulla sicurezza, possibile causa di una «guerra tra poveri» nel
«paese marciapiede».
In un editoriale, di cui è stata data un'anticipazione, il settimanale passa
in rassegna tutti i provvedimenti adottati dal governo e dai sindaci, in
particolare quello capitolino, Gianni Alemanno e li contesta uno per uno: i
militari in strada, «neanche fossimo in Angola», i sindaci sceriffi
«luci e
ombre, ma bene decoro e lotta prostituzione», le norme anti elemosina.
«Il cardinal Martino ha posto un dubbio atroce: la proibizione
dell'accattonaggio serve a nascondere la povertà del Paese e l'incapacità
dei governanti a trovare risposte efficaci, abituati come sono alla
'politica del rattoppo', o a quella dei lustrini? La verità - scrive
Famiglia Cristiana - è che 'il Paese da marciapiede' i segni del disagio li
offre (e in abbondanza) da tempo, ma la politica li toglie dai titoli di
testa, sviando l'attenzione con le immagini del 'Presidente spazzino',
l'inutile 'gioco dei soldatini' nelle città, i finti problemi di sicurezza,
la lotta al fannullone (che, però, è meritoria, e Brunetta va
incoraggiato)».
Un richiamo preciso è stato indirizzato poi al sindaco di Roma Alemanno per
la vicenda «cassonetti». Secondo il settimanale cattolico, «c'è
il rischio
di provocare una guerra fra poveri, se questa battaglia non la si riconduce
ai giusti termini, con serietà e senza le 'buffonate', che servono solo a
riempire pagine di giornali». Infine una sottolineatura sulla situazione
economica: «Troppo chiedere al Governo di fugare il sospetto che quando
governa la destra la forbice si allarga, così che i ricchi si impinguano e
le famiglie si impoveriscono?».
E Alemanno cerca di difendersi facendo passi indietro: «Voglio rassicurare
il direttore e la redazione di Famiglia Cristiana: le ordinanze antidegrado
che ci apprestiamo a emanare sono tutte finalizzate alla lotta contro il
racket e lo sfruttamento e non hanno nulla a che fare con la guerra 'ai
poveri' costretti per fame a rovistare nei cassonetti». E aggiunge, con
tentativi di arrampicata sugli specchi: «Stiamo parlando, infatti, di
provvedimenti diretti ad evitare che riciclatori abusivi frughino nei
secchioni dell'immondizia per trovare oggetti da rivendere, lasciando la
spazzatura in mezzo alla strada e creando quindi concreti rischi igienico
sanitari. Si tratta di un problema molto sentito nella periferia di Roma che
ha trovato anche eco in una mozione approvata dal Consiglio Comunale».
Secondo Alemanno a dimostrazione che le ordinanze antidegrado non sono
rivolte contro i poveri, «c'è il fatto che sin dall'inizio - ha spiegato -
ci siamo impegnati a confrontare questi testi con le organizzazioni di
volontariato, cattoliche e non, che sono impegnate in prima linea nella
lotta contro la povertà urbana. Quindi, invito gli amici di Famiglia
Cristiana a non basarsi sui titoli di giornali per censurare questa o quella
iniziativa, ma a prendere concretamente visione delle nostre ordinanze
quando il testo sarà definitivamente predisposto e quando avverrà il
confronto con il mondo del volontariato».
Mentre con molta meno diplomazia replica il Pdl: «Famiglia Cristiana?
Vittima di un colpo di calore», dice Isabella Bertolini, deputata del Pdl.
«L'esecutivo ha varato norme che comprendono l'uso dei militari, che stanno
facendo egregiamente il loro dovere. Si sono quindi liberati poliziotti e
carabinieri, che oggi possono essere impiegati per svolgere le loro normali
funzioni. I cittadini apprezzano».